8 dicembre 2020 - 10:08

Il professore che vuole portare il vaccino russo a San Giovanni Bianco. Ma il sindaco frena

San Giovanni Bianco, il docente con passaporto svedese vuole donare le dosi agli anziani. Manca l’autorizzazione

di Fabio Paravisi

Il professore che vuole portare il vaccino russo a San Giovanni Bianco. Ma il sindaco frena Un’immagine di San Giovanni Bianco (foto di Tarcisio Bottani)
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Ha provato dall’ambasciata russa e ci sta riprovando con il governo ungherese. L’obiettivo: portare a San Giovanni Bianco 740 dosi del vaccino russo Sputnik V. Ma rischia di farlo arrivare inutilmente, visto che senza il via libera dell’ente europeo il sindaco non ne autorizzerà l’uso.

È un personaggio singolare, Marcello Ferrara de Noli, lo si capisce leggendo le sei versioni della sua pagina Wikipedia. Medico nato in Cile 74 anni fa da una famiglia di origini genovesi, ha fondato negli anni Settanta il Movimento della sinistra rivoluzionaria stroncato poi da Pinochet, che lo ha costretto all’esilio. Ha poi vissuto in Svezia dove ha lavorato in ospedali e insegnato all’università e di cui ha preso la cittadinanza. Da tempo trascorre alcuni mesi l’anno a San Giovanni Bianco, dove, dice, ha trovato «l’Italia intatta, com’era una volta».

Dopo la prima ondata ci è tornato in maggio dove ha dato il suo contributo a uno studio epidemiologico sulla Val Brembana, dal quale è risultato che a San Giovanni Bianco il 39% della popolazione era stato colpito dal virus. In settembre ha scoperto il vaccino russo: «Ne parlavano sulla rivista Lancet e ne sono rimasto colpito — racconta —. Ho deciso così di acquistarne 740 dosi da donare ai cittadini sopra i 70 anni, sopravvissuti al virus. Ho contattato l’ambasciata russa ma mi hanno detto che non era possibile l’acquisto senza autorizzazione europea. Ma le leggi della Ue consentono all’Ungheria di acquistarle e potrei prenderle lì. Sto cercando di avere l’autorizzazione ai ministeri della Salute e degli Esteri».

L’investimento è da 20 euro a dose. Le manovre internazionali del professore si sono però scontrate con la prudenza del sindaco di San Giovanni Bianco Marco Milesi: «Prima di dare il via alla somministrazione del vaccino aspetto l’autorizzazione dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco. Abbiamo appena verificato e fra i quattro vaccini che sta esaminando in questo momento quello russo non c’è nemmeno. Senza il via libera delle autorità sanitarie non darò l’autorizzazione».

Il professore non l’ha presa benissimo: «L’Ema fa capo all’Unione europea, quindi dietro all’indifferenza per lo Sputink potrebbero esserci motivazioni politiche. Per ora ho fermato tutto. Ma mi piacerebbe fare un regalo di Natale ai cittadini di San Giovanni Bianco».

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